Oltre l’Isonzo. Oltrepassare questo fiume, fin dalla più remota antichità, significava affacciarsi su un mondo misterioso, un Oriente favoloso pieno di ombre e colori, suoni e profumi, minacce e promesse. Un fiume che da sempre ha attraversato più confini, nell’unico territorio in Europa in cui, da più di un millennio, si sono incontrate e scontrate popolazioni latine, slave e germaniche, imparando a convivere stabilmente. L’Isonzo: soglia di mondi, fisici e interiori, sconosciuti. Un doppio movimento che contempla le profondità delle sorgenti e l’aperto di noi stessi – mare sconfinato dove ardere irriconoscibili – di cui ogni foce è annuncio. In questo territorio multietnico per vocazione, anche la produzione poetica e musicale si è fatta portavoce della stupefacente ricchezza di vocaboli e sonorità, con un ventaglio di suggestioni che vanno dai canti patriarchini agli arditi esperimenti di Schönberg nella capitale della Mitteleuropa. Lo testimonia Ultra Lisontium, affascinante progetto poetico-musicale in cui i due giovani e promettenti compositori delle nostre terre – la slovena Ingrid Mačus e il friulano Alessio Domini – entrano in dialogo con la poesia multilingue di Ivan Crico, rabdomante raccoglitore delle voci segrete di queste terre di confine.
Incontro col pubblico DIETRO LE QUINTE
alle ore 20.00 nella cornice informale del Bar del Teatro
a cura di ELENA FILINI, giornalista musicale