Il Trio Čajkovskij è un punto di riferimento nel panorama internazionale della musica da camera dal 1975, quando si costituì a Mosca dall’incontro di Pavel Vernikov, Konstantin Bogino e Anatoly Liberman (a cui è subentrato nel 2009 il violoncellista Alexander Chaushian). Prende il nome dal grande compositore russo, di cui viene eseguito il Trio op. 50 “A la mémoire d’un grand artiste“. Un trio assai caro a Sviatoslav Richter, che lo riteneva “una sinfonia, non un trio… Un’opera che solo un compositore russo poteva scrivere: disperazione, fine, morte, angoscia, scomparsa… Che compositore“.
Di Čajkowskij è in programma anche una scelta dal ciclo pianistico Le stagioni (o I mesi) op. 37 a nella trascrizione per trio di Alexander Goedicke (1877 – 1957), che fu organista, compositore e didatta a Mosca. Completa il programma il Trio n. 3 di Anton Rubinštejn che fu, fra il ritiro di Liszt e l’apparizione folgorante di Paderewski, il pianista più popolare e più acclamato del suo tempo. Fondatore dei Conservatori di S. Pietroburgo e di Mosca, compositore – oggi quasi dimenticato – dal ricco catalogo (15 opere, 6 oratori, 6 sinfonie, 5 concerti per pianoforte, 200 composizioni per pianoforte, musica da camera, ecc.), fu il fratello di quel Nikolaj Rubinštejn (1835 – 1881) alla cui memoria Čajkovskij dedicò il Trio op. 50.