Il crollo dei valori dell’Umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi tra le pieghe dei giorni stranianti che stiamo vivendo. Serena Sinigaglia, con la regia che le è valsa il Premio Hystrio Twister 2023, mette in scena sette madri, sette attrici straordinarie, per interpretare il coro delle supplici e compiere un difficile viaggio di ricostruzione e conoscenza. Scegliere Euripide parte, per la regista, dalla necessità di affrontare un discorso politico e di provare a riflettere sulla strada imboccata dalle democrazie occidentali ai nostri giorni. In questa tragedia si trova infatti un parallelismo potente con la nostra epoca dove il paradosso di cercare la pace facendo la guerra continua a devastare la società. Le supplici sono le madri che vogliono recuperare i corpi dei figli morti a Tebe per dar loro degna sepoltura, incarnazione di un paradosso: avere giustizia tramite una nuova guerra, che genererà quindi nuovo dolore e nuove madri private dei loro figli. «L’unica risposta che sembra dare il testo è quella di Adrasto: si accetta di perdere. Ma è una risposta durissima, un concetto rivoluzionario, perché se si accettasse di perdere semplicemente non ci sarebbe la guerra».