Un concerto teatrale di storie, non sempre amene, raccontate da due attori, un’orchestra jazz e un corvo appollaiato su un ramo che riflette sull’esistenza. Un tributo a Pasolini, nel centenario della nascita, e ai temi ricorrenti nelle sue opere: diversità, volontà di scandalo e forte opposizione all’omologazione del pensiero e dei costumi.
Nel paradosso della visione pasoliniana assistiamo all’affermarsi di una nuova forma di totalitarismo: la progressiva degenerazione antropologica in cui tutto diviene conformismo, compreso l’essere rivoluzionari. Il distacco, l’umorismo e il linguaggio poetico sono gli unici espedienti per affrontare temi così drammatici e cristallizzare l’orrore.
Il catalogo dei peccatori dell’epoca di Pasolini – che poi è anche la nostra – si sfoglia attraverso le voci narranti di Anna Zago e Paolo Rozzi: i conformisti, i volgari, i cinici, i deboli, gli ambigui, i paurosi, gli autoritari, i piccoli benpensanti, i servili, i sadomasochisti, i lotofagi e sì, anche gli antropofagi.
Tappeto sonoro al simbolismo di questa ribellione è il jazz della traboccante Lydian Sound Orchestra, con quel suo linguaggio pieno di strappi, tra suadenti assoli ed energici controtempi.