Mozart e Ferdinando di Prussia non potevano essere più diversi tra loro per nascita, carattere, genio e passioni, ma con in comune l’amore per la musica e la brevità della loro vita terrena. Per Mozart però, quello del musicista era un modo per guadagnarsi da vivere, costringendolo alla continua ricerca di opportunità di lavoro. Luigi Ferdinando, invece, si dedicava alla pratica musicale per diletto, tra una campagna militare e l’altra, componendo per suo divertimento e non certo per necessità.
Nel 1789, in uno dei suoi innumerevoli viaggi, Mozart raggiunse Berlino. Il soggiorno però non gli dette molta soddisfazione, nonostante anche alla corte prussiana si praticasse la musica e lo stesso re Federico Guglielmo II si dilettasse al violoncello. In quel periodo invece, sempre a Berlino, Beethoven esprimeva giudizi lusinghieri sulle composizioni di Luigi Ferdinando, suo amico e protettore, nonché dedicatario del Terzo Concerto per pianoforte e orchestra. Di lì a poco, il principe sarebbe morto gloriosamente in battaglia e dai più dimenticato. Altra sorte toccò invece a Mozart che, due anni dopo il viaggio berlinese, moriva in miseria a Vienna, ma diversamente dal suo “collega” prussiano, sarà considerato uno dei più grandi geni della storia della musica.