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10 Aprile 2018 alle ore 20:45
/ 11 Aprile 2018 alle ore 20:45

Io ci sarò

di e con Andrea Sasdelli
collaborazione ai testi di Carlo Negri
Ridens

Dopo le 65 repliche sold out della stagione 2016-2017, Andrea Sasdelli, in arte Giuseppe Giacobazzi, torna nei teatri italiani con lo spettacolo Io ci sarò. E così descrive il percorso che l’ha portato nuovamente sulle scene: “il nostro è un lavoro fatto anche di viaggi e durante i viaggi ti trovi inevitabilmente a pensare. Quando pensi, pensi a te e a quello che stai vivendo, a quello che hai vissuto e a quello che eventualmente potrà essere il tuo futuro. Oggi, genitore di 53 anni con una figlia di 3, mi sono ritrovato a pensare: riuscirò a vedere i miei nipoti e, nel caso li riesca a vedere, a rapportarmi come fa un nonno e quindi a viziarli, a giocare con loro, a parlarci e raccontargli delle storie, cercando di dare consigli che non verranno sicuramente ascoltati, a spiegargli anche questo buffo movimento di sentimenti che è la vita. La mia vita, per come l’ho vissuta, per dove l’ho vissuta, per gli anni in cui l’ho vissuta, per chi l’ha vissuta con me. Insomma riuscire a comunicare a due generazioni interposte, che poi, di solito, dovrebbe essere il mestiere dei nonni con i nipoti. Per immaginare di poter parlare ai miei nipoti, penso sia fondamentale adeguarmi ai tempi, o perlomeno provare a usare se non il loro linguaggio le loro tecnologie, cosciente che domani comunque saranno vecchie.
Quindi ho pensato di lasciare un “videomessaggio”, che possa spiegare ed eventualmente interagire con i miei possibili futuri nipoti.
E per farlo, l’unico modo che conosco è farlo davanti a un pubblico”.

Dettagli

Inizio:
10 Aprile 2018 alle ore 20:45
Fine:
11 Aprile 2018 alle ore 20:45
Categorie Spettacolo:
,
Tag Spettacolo:

di e con Andrea Sasdelli
collaborazione ai testi di Carlo Negri
Ridens

Dopo le 65 repliche sold out della stagione 2016-2017, Andrea Sasdelli, in arte Giuseppe Giacobazzi, torna nei teatri italiani con lo spettacolo Io ci sarò. E così descrive il percorso che l’ha portato nuovamente sulle scene: “il nostro è un lavoro fatto anche di viaggi e durante i viaggi ti trovi inevitabilmente a pensare. Quando pensi, pensi a te e a quello che stai vivendo, a quello che hai vissuto e a quello che eventualmente potrà essere il tuo futuro. Oggi, genitore di 53 anni con una figlia di 3, mi sono ritrovato a pensare: riuscirò a vedere i miei nipoti e, nel caso li riesca a vedere, a rapportarmi come fa un nonno e quindi a viziarli, a giocare con loro, a parlarci e raccontargli delle storie, cercando di dare consigli che non verranno sicuramente ascoltati, a spiegargli anche questo buffo movimento di sentimenti che è la vita. La mia vita, per come l’ho vissuta, per dove l’ho vissuta, per gli anni in cui l’ho vissuta, per chi l’ha vissuta con me. Insomma riuscire a comunicare a due generazioni interposte, che poi, di solito, dovrebbe essere il mestiere dei nonni con i nipoti. Per immaginare di poter parlare ai miei nipoti, penso sia fondamentale adeguarmi ai tempi, o perlomeno provare a usare se non il loro linguaggio le loro tecnologie, cosciente che domani comunque saranno vecchie.
Quindi ho pensato di lasciare un “videomessaggio”, che possa spiegare ed eventualmente interagire con i miei possibili futuri nipoti.
E per farlo, l’unico modo che conosco è farlo davanti a un pubblico”.

Stagione 2017-2018

Io ci sarò

AltroTeatro / Prosa
Durata: 2 ore e 15 minuti senza intervallo
Prevendita dal 29 marzo (primo giorno di prevendita: solo CARD)
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Io ci sarò

di e con Andrea Sasdelli
collaborazione ai testi di Carlo Negri
Ridens

Dopo le 65 repliche sold out della stagione 2016-2017, Andrea Sasdelli, in arte Giuseppe Giacobazzi, torna nei teatri italiani con lo spettacolo Io ci sarò. E così descrive il percorso che l’ha portato nuovamente sulle scene: “il nostro è un lavoro fatto anche di viaggi e durante i viaggi ti trovi inevitabilmente a pensare. Quando pensi, pensi a te e a quello che stai vivendo, a quello che hai vissuto e a quello che eventualmente potrà essere il tuo futuro. Oggi, genitore di 53 anni con una figlia di 3, mi sono ritrovato a pensare: riuscirò a vedere i miei nipoti e, nel caso li riesca a vedere, a rapportarmi come fa un nonno e quindi a viziarli, a giocare con loro, a parlarci e raccontargli delle storie, cercando di dare consigli che non verranno sicuramente ascoltati, a spiegargli anche questo buffo movimento di sentimenti che è la vita. La mia vita, per come l’ho vissuta, per dove l’ho vissuta, per gli anni in cui l’ho vissuta, per chi l’ha vissuta con me. Insomma riuscire a comunicare a due generazioni interposte, che poi, di solito, dovrebbe essere il mestiere dei nonni con i nipoti. Per immaginare di poter parlare ai miei nipoti, penso sia fondamentale adeguarmi ai tempi, o perlomeno provare a usare se non il loro linguaggio le loro tecnologie, cosciente che domani comunque saranno vecchie.
Quindi ho pensato di lasciare un “videomessaggio”, che possa spiegare ed eventualmente interagire con i miei possibili futuri nipoti.
E per farlo, l’unico modo che conosco è farlo davanti a un pubblico”.

Dettagli

Inizio:
10 Aprile 2018 alle ore 20:45
Fine:
11 Aprile 2018 alle ore 20:45
Categorie Spettacolo:
,
Tag Spettacolo:

Giuseppe Giacobazzi

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collaborazione ai testi di Carlo Negri
Ridens

Dopo le 65 repliche sold out della stagione 2016-2017, Andrea Sasdelli, in arte Giuseppe Giacobazzi, torna nei teatri italiani con lo spettacolo Io ci sarò. E così descrive il percorso che l’ha portato nuovamente sulle scene: “il nostro è un lavoro fatto anche di viaggi e durante i viaggi ti trovi inevitabilmente a pensare. Quando pensi, pensi a te e a quello che stai vivendo, a quello che hai vissuto e a quello che eventualmente potrà essere il tuo futuro. Oggi, genitore di 53 anni con una figlia di 3, mi sono ritrovato a pensare: riuscirò a vedere i miei nipoti e, nel caso li riesca a vedere, a rapportarmi come fa un nonno e quindi a viziarli, a giocare con loro, a parlarci e raccontargli delle storie, cercando di dare consigli che non verranno sicuramente ascoltati, a spiegargli anche questo buffo movimento di sentimenti che è la vita. La mia vita, per come l’ho vissuta, per dove l’ho vissuta, per gli anni in cui l’ho vissuta, per chi l’ha vissuta con me. Insomma riuscire a comunicare a due generazioni interposte, che poi, di solito, dovrebbe essere il mestiere dei nonni con i nipoti. Per immaginare di poter parlare ai miei nipoti, penso sia fondamentale adeguarmi ai tempi, o perlomeno provare a usare se non il loro linguaggio le loro tecnologie, cosciente che domani comunque saranno vecchie.
Quindi ho pensato di lasciare un “videomessaggio”, che possa spiegare ed eventualmente interagire con i miei possibili futuri nipoti.
E per farlo, l’unico modo che conosco è farlo davanti a un pubblico”.

Dettagli

Inizio:
10 Aprile 2018 alle ore 20:45
Fine:
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