Portato in scena negli ultimi vent’anni, il Giulietta e Romeo firmato dal coreografo e regista Fabrizio Monteverde si conferma uno dei titoli di maggior successo del repertorio del Balletto di Roma. Per Monteverde, la Verona degli amanti infelici di William Shakespeare diventa l’Italia post bellica alle soglie di una rivoluzione: un muro decrepito mantiene il ricordo di un conflitto mondiale che ha azzerato morale e sentimento e, risuonando quanto mai attuale, annuncia, oltre le macerie, un futuro di rinascita e ricostruzione. Riscrittura drammaturgica originale, percorsa dai fotogrammi inquieti del cinema neorealista e autonoma nell’introspezione dei personaggi, l’opera di Monteverde denuda la trama shakespeariana e ne espone il sentimento cinico e rabbioso, così vicino al suo stesso impeto coreografico. Ne nasce una narrazione essenziale ma appassionata, lirica e crudele, che continuamente risorge dal proprio finale, all’alba di un nuovo sentimento d’amore. Un’audace manipolazione dell’opera originale che insiste sui sentimenti e sulle idee universali di Shakespeare che risuonano ancora più forti nella loro traduzione in danza attraverso lo stile energico e travolgente del coreografo.