adattamento di Rafael Azcona, Tullio Kezich, Maurizio Scaparro
regia di Maurizio Scaparro
con Pino Micol, Augusto Fornari
musiche di Eugenio Bennato
Gli Ipocriti
Compagnia Italiana
“Il Teatro è così perché ci mette davanti uno specchio in cui si riflettono le azioni della vita umana, e non c’è nessun altro evento che rappresenti ciò che siamo e ciò che vogliamo essere più del teatro e degli attori”. A proferire queste parole non è un uomo di teatro, un drammaturgo o un regista ma Don Chisciotte, forse il più celebre personaggio letterario di tutti i tempi, le cui picaresche avventure hanno entusiasmato i lettori di tutto il mondo. Con Don Chisciotte. Frammenti di un discorso teatrale Scaparro riprende la ricerca intorno al capolavoro di Cervantes che lo impegna da tempo e racconta, in uno spazio atemporale, l’itinerario del leggendario cavaliere – interpretato da Pino Micol – mettendo in scena il particolare percorso drammaturgico elaborato insieme a Rafael Azcona, noto sceneggiatore cinematografico, e a Tullio Kezich. Le musiche di Eugenio Bennato ed i pupi siciliani della grande tradizione dei Cuticchio rendono lo spettacolo un evento dalle tante anime artistiche, dal quale emerge la figura di un uomo “in bilico tra passato e futuro, che vive in un’età del ferro e sogna l’età dell’oro, esattamente come capita all’uomo oggi”.