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14 Gennaio 2022 alle ore 20:45

Cabe

di e con Giulia Bean
dramaturg Chiara Braidotti
cura del movimento Vittoria Guarracino
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
con il supporto di Dialoghi Residenze delle Arti Performative a Villa Manin, Festival In/Visible Cities, TRAC Centro di residenza teatrale pugliese – Crest – TaTÀ di Taranto, PimOff di Milano

A dieci anni dalla scomparsa del padre Carlo Bean, Cabe, Giulia riscopre il suo archivio. 349 videocassette di film registrati dalla televisione: Woody Allen, Kurosawa, film in concorso a Cannes ma anche cine panettoni e un porno di fine anni Ottanta.
Un archivio – un tentativo di “inscatolare” il presente – che ricorda le Time Capsules di Andy Warhol, che nei suoi ultimi tredici anni di vita ha catalogato e preservato oggetti di varia natura in oltre 600 scatole: biglietti di gallerie, pubblicità postali, cibo confezionato, lettere dei fan mai aperte e molti altri oggetti.
Cosa rimane di noi negli oggetti che lasciamo? Cosa definire del padre attraverso il suo archivio? È possibile trovare un archetipo di paternità in un archivio personale? Queste le domande che muovono la ricerca coreografica di Giulia Bean.
Cabe – A VHS Elegy è dunque un’elegia danzata, un groviglio di ricordi personali, una raccolta analogica di memoria collettiva sull’essere padri.
Le diapositive di famiglia, il filamento di nastro magnetico, gli elenchi di film, gli schedari emotivi e la partitura coreografica diventano reliquie da custodire gelosamente. Il movimento e la parola si intrecciano. Pubblico e interprete diventano, insieme, gli archeologi alla ricerca di quel luogo cerebrale che è il cuore del ricordo.

Dettagli

Data:
14 Gennaio 2022
Ora:
20:45
Categorie Spettacolo:
,
Tag Spettacolo:

di e con Giulia Bean
dramaturg Chiara Braidotti
cura del movimento Vittoria Guarracino
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
con il supporto di Dialoghi Residenze delle Arti Performative a Villa Manin, Festival In/Visible Cities, TRAC Centro di residenza teatrale pugliese – Crest – TaTÀ di Taranto, PimOff di Milano

A dieci anni dalla scomparsa del padre Carlo Bean, Cabe, Giulia riscopre il suo archivio. 349 videocassette di film registrati dalla televisione: Woody Allen, Kurosawa, film in concorso a Cannes ma anche cine panettoni e un porno di fine anni Ottanta.
Un archivio – un tentativo di “inscatolare” il presente – che ricorda le Time Capsules di Andy Warhol, che nei suoi ultimi tredici anni di vita ha catalogato e preservato oggetti di varia natura in oltre 600 scatole: biglietti di gallerie, pubblicità postali, cibo confezionato, lettere dei fan mai aperte e molti altri oggetti.
Cosa rimane di noi negli oggetti che lasciamo? Cosa definire del padre attraverso il suo archivio? È possibile trovare un archetipo di paternità in un archivio personale? Queste le domande che muovono la ricerca coreografica di Giulia Bean.
Cabe – A VHS Elegy è dunque un’elegia danzata, un groviglio di ricordi personali, una raccolta analogica di memoria collettiva sull’essere padri.
Le diapositive di famiglia, il filamento di nastro magnetico, gli elenchi di film, gli schedari emotivi e la partitura coreografica diventano reliquie da custodire gelosamente. Il movimento e la parola si intrecciano. Pubblico e interprete diventano, insieme, gli archeologi alla ricerca di quel luogo cerebrale che è il cuore del ricordo.

Stagione 2021-2022

Cabe

AltroTeatro / Prosa
Foto di: Renzo Bean
Durata: 40 minuti senza intervallo
Prevendita dal 3 gennaio (primo giorno di prevendita: solo CARD e abbonati)
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14 Gennaio 2022 alle ore 20:45

Cabe

di e con Giulia Bean
dramaturg Chiara Braidotti
cura del movimento Vittoria Guarracino
CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
con il supporto di Dialoghi Residenze delle Arti Performative a Villa Manin, Festival In/Visible Cities, TRAC Centro di residenza teatrale pugliese – Crest – TaTÀ di Taranto, PimOff di Milano

A dieci anni dalla scomparsa del padre Carlo Bean, Cabe, Giulia riscopre il suo archivio. 349 videocassette di film registrati dalla televisione: Woody Allen, Kurosawa, film in concorso a Cannes ma anche cine panettoni e un porno di fine anni Ottanta.
Un archivio – un tentativo di “inscatolare” il presente – che ricorda le Time Capsules di Andy Warhol, che nei suoi ultimi tredici anni di vita ha catalogato e preservato oggetti di varia natura in oltre 600 scatole: biglietti di gallerie, pubblicità postali, cibo confezionato, lettere dei fan mai aperte e molti altri oggetti.
Cosa rimane di noi negli oggetti che lasciamo? Cosa definire del padre attraverso il suo archivio? È possibile trovare un archetipo di paternità in un archivio personale? Queste le domande che muovono la ricerca coreografica di Giulia Bean.
Cabe – A VHS Elegy è dunque un’elegia danzata, un groviglio di ricordi personali, una raccolta analogica di memoria collettiva sull’essere padri.
Le diapositive di famiglia, il filamento di nastro magnetico, gli elenchi di film, gli schedari emotivi e la partitura coreografica diventano reliquie da custodire gelosamente. Il movimento e la parola si intrecciano. Pubblico e interprete diventano, insieme, gli archeologi alla ricerca di quel luogo cerebrale che è il cuore del ricordo.

Dettagli

Data:
14 Gennaio 2022
Ora:
20:45
Categorie Spettacolo:
,
Tag Spettacolo:

A VHS ELEGY

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14 Gennaio 2022 alle ore 20:45

Cabe

di e con Giulia Bean
dramaturg Chiara Braidotti
cura del movimento Vittoria Guarracino
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con il supporto di Dialoghi Residenze delle Arti Performative a Villa Manin, Festival In/Visible Cities, TRAC Centro di residenza teatrale pugliese – Crest – TaTÀ di Taranto, PimOff di Milano

A dieci anni dalla scomparsa del padre Carlo Bean, Cabe, Giulia riscopre il suo archivio. 349 videocassette di film registrati dalla televisione: Woody Allen, Kurosawa, film in concorso a Cannes ma anche cine panettoni e un porno di fine anni Ottanta.
Un archivio – un tentativo di “inscatolare” il presente – che ricorda le Time Capsules di Andy Warhol, che nei suoi ultimi tredici anni di vita ha catalogato e preservato oggetti di varia natura in oltre 600 scatole: biglietti di gallerie, pubblicità postali, cibo confezionato, lettere dei fan mai aperte e molti altri oggetti.
Cosa rimane di noi negli oggetti che lasciamo? Cosa definire del padre attraverso il suo archivio? È possibile trovare un archetipo di paternità in un archivio personale? Queste le domande che muovono la ricerca coreografica di Giulia Bean.
Cabe – A VHS Elegy è dunque un’elegia danzata, un groviglio di ricordi personali, una raccolta analogica di memoria collettiva sull’essere padri.
Le diapositive di famiglia, il filamento di nastro magnetico, gli elenchi di film, gli schedari emotivi e la partitura coreografica diventano reliquie da custodire gelosamente. Il movimento e la parola si intrecciano. Pubblico e interprete diventano, insieme, gli archeologi alla ricerca di quel luogo cerebrale che è il cuore del ricordo.

Dettagli

Data:
14 Gennaio 2022
Ora:
20:45
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,
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