Il testamento-capolavoro di Johann Sebastian Bach, che lo occupò nell’ultimo decennio di vita, viene proposto in un’inedita quanto suggestiva versione per violino, viole da gamba, violone e organo.
È musica scritta per organo – esecuzione preferita dalla maggior parte dei musicisti – ma il manoscritto autografo bachiano de L’Arte della Fuga conservato a Berlino offre una libera interpretazione rispetto all’organico, legittimando l’esecuzione per consort di viole, secondo una consuetudine del tempo che bene interpreta l’ultima fase creativa del genio tedesco.
L’Accademia Strumentale Italiana si basa su quel manoscritto e non sulla prima edizione a stampa, con la quale Bach ebbe poco o nulla a che fare, essendo frutto esclusivo del lavoro congiunto di suoi figli e allievi.La combinazione di viole e organo permette a esecutori e pubblico di confrontarsi con un tipo di strumentazione varia, sviluppando un senso di alternanza e varietà timbrica più accentuato che permette di apprezzarne la compiutezza e perfezione contrappuntistica.
L’Arte della Fuga è un’opera dal carattere intimo e modernissimo che ritrova, nel rigore dell’Accademia Strumentale Italiana, la magia di un suono perduto.