di Rayhana
traduzione di Mariella Fenoglio
regia di Serena Sinigaglia
con Anna Coppola, Matilde Facheris,
Mariangela Granelli, Annagaia Marchioro,
Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna,
Marcela Serli, Chiara Stoppa
costumi di Federica Ponissi
scena di Maria Spazzi
disegno luci di Roberta Faiolo
ATIR

Rayhana è lo pseudonimo che un’autrice algerina ha dovuto assumere per poter scrivere, anche nell’avanzata e libera Francia. L’autrice, infatti, che lì vive e lavora, è stata aggredita da un gruppo di integralisti islamici, proprio mentre si recava a teatro. Il motivo è insito in questo suo meraviglioso testo.
Siamo ad Algeri, ai giorni nostri, in un hammam. Nove personaggi, nove donne algerine, sono costrette a barricarsi nell’hammam per sfuggire all’ira di parenti e uomini che reclamano il diritto di punire una di loro, scoperta incinta senza il consenso dei genitori. In questo spazio caldo e accogliente, fra i vapori e le acque delle vasche, le donne si confidano anche i segreti più delicati, rivelandoci le loro storie, le rabbie, le speranze.
Serena Sinigaglia e le bravissime attrici dell’ATIR danno vita a un intenso spettacolo corale, che racconta il ruolo delle donne all’interno della società islamica, la loro difficile convivenza con la cultura patriarcale, estremista e repressiva dei loro uomini. Un viaggio che commuove e fa riflettere, la cui dimensione tragica si trasfigura attraverso l’ironia e l’emozione.